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Gestione e intelligenza emotiva come fattori di successo

intelligenza emotiva

Finalmente comprenderai perché le parole “gestione emotiva” e “intelligenza emotiva” sono sempre più in voga in ambito aziendale e lavorativo.

Nonostante si pensi all’azienda come ad un’istituzione impersonale, essa contiene all’interno numerose emozioni: paura, rabbia, entusiasmo, insoddisfazione, ecc…

Questo dimostra che le attività non sono solo di mura e cemento, ma anche di persone con i loro cuori, le loro speranze e sogni.

Tuttavia, affrontare il tema della gestione delle emozioni sul posto di lavoro non è facile.

Le performance intellettive e manuali sul lavoro risentono fortemente dell’azione emotiva: imparare a gestire questa componente emotiva può fare la differenza.

Ma facciamo un passo indietro, cominciamo spiegando cosa sono le emozioni.

Le emozioni

Le emozioni in psicologia sono definite come uno stato complesso di sentimenti che si traducono in cambiamenti fisici e psicologici, che influenzano il pensiero e il comportamento.

Entrare nel vasto campo delle emozioni sarebbe interessante da un lato, ma molto lungo e dispersivo dall’altro, quindi per quello che ci interessa ora, ci faremo bastare la definizione.

Ciò che è importante sapere, è che le emozioni sono una componente interna del nostro corpo da ascoltare: permettono di formulare un giudizio sulla base del contesto o della situazione.

In altre parole, possiamo dire che le emozioni tendono a guidarci

Immagina di avere paura dei cani, se stessi camminando per strada e ne vedessi uno, la paura ti porterà ad allontanarti o a correre lontano per evitare di venire mors*.

Qualcosa di analogo accade nei contesti lavorativi, dove le nostre emozioni sono sempre presenti e influenzano inevitabilmente le nostre scelte.

Parlando di emozioni nell’ambito lavorativo, non possiamo esimerci dal parlare di una componente forse ancora più importante: l’intelligenza emotiva.

L’intelligenza emotiva

L’intelligenza emotiva è considerata una abilità sempre più importante nel mondo del lavoro.

È ormai appurato che la produttività cresce significativamente quando le persone si trovano in una condizione di serenità e benessere psico-emotivo sul posto di lavoro.

Allo stesso tempo, la produttività cala drammaticamente quando le persone sono sottoposte a mancanza di rispetto, comportamenti aggressivi e sminuenti della loro persona.

La presenza di molte conoscenze e competenze in un dipendente, non bastano a garantire che quest’ultimo risulti un lavoratore capace, collaborativo e di successo.

È molto spesso l’intelligenza emotiva a fare la differenza.

Possiamo definirla come la capacità di ascoltare se stessi e gli altri, di creare relazioni positive, disinnescare i conflitti e di lavorare per il bene comune e un clima armonioso sociale.

Tutti gli impiegati, i manager e i Leader di successo possiedono una grande intelligenza emotiva.

Come sviluppare l’intelligenza emotiva

L’intelligenza emotiva è a tutti gli effetti una competenza e come tale è possibile incrementarla e svilupparla.

A tal proposito, Daniel Goleman (il padre fondatore dell’intelligenza emotiva) ha individuato 5 aree che se implementate consentirebbero di far accrescere l’intelligenza emotiva:

  • Autoconsapevolezza o autocoscienza: la capacità di riconoscere e interpretare le proprie emozioni e di restare coerenti con il proprio sistema di valori.
  • Autogestione: la capacità di individuare i propri obiettivi, di gestire lo stress e di creare condizioni positive e costruttive.
  • Automotivazione: la capacità di perseguire i propri obiettivi con determinazione e costanza.
  • Consapevolezza: la capacità di riconoscere e interpretare le emozioni degli altri e di empatizzare con i loro valori.
  • Gestione delle relazioni o comunicazione: la capacità di creare connessioni con le persone, di risolvere i conflitti e di instaurare un dialogo costruttivo, motivante e funzionale.

In conclusione, si può affermare con certezza che senza passare dalla comprensione delle emozioni altrui, non solo non ci sarebbero i rapporti interpersonali così come sono immaginati, ma non sarebbe possibile ottenere il successo aziendale sperato.

Ricorda, l’azienda è fatta di persone, e sono quest’ultime a rendere grande l’azienda.